Bacio. Kiss. Baiser. Kuss. Oppure ancora, X, corrucciare le labbra, :*, strofinarsi i nasi. Tanti modi diversi per dire la stessa cosa. Una cosa che conosciamo tutti. Il gesto che ci segna fin dalla nascita: un bacio.
Oltre a questo tantissimi altri gesti, tantissime altre parole universalmente diffuse possono essere definite in molteplici modi.
Ogni esperienza infatti, che possiamo chiamare “territorio”, può essere interpretabile da ognuno di noi secondo la propria “mappa”. Per uno stesso territorio, possono esserci tante mappe diverse quante diverse interpretazioni che ognuno ha dato a una stessa esperienza.
Pensiamo concretamente a un territorio geografico, a una collocazione spaziale da dover raggiungere. C’è chi per farlo userà un navigatore , chi indicazioni schizzate a penna su un foglio di carta, chi le parole date da un passante incontrato lungo la strada e chi a mente cercherà di ricordare il percorso. Tutte queste sono diverse possibili mappe. Diverse mappe per lo stesso territorio, ognuna per ciascuna persona. Una mappa costruita negli anni, a seconda di quello che ciascuno ha imparato e provato. Per un territorio lavorativo qualcuno potrà leggere sulla sua mappa, soddisfazione, appagamento. Qualcun altro frustrazione. Così il “vado a lavoro” sarà seguito da un sorriso per qualcuno e da un leggero mal di stomaco per qualcun altro.
Ma cosa succede se due mappe diverse si trovano a interpretare uno stesso territorio? Cosa succede se due collaboratori, due amanti, due amici, due compagni di squadra, si trovano a confrontarsi su una stessa esperienza? Succederà che più le loro mappe saranno simili, più sarà facile per loro capirsi, comprendersi, essere d’accordo. Ma potrebbe succedere qualcosa di ancora meglio. Potrebbe succedere che le loro mappe siano molto diverse. Da due mappe uguali, si ricaverebbe sempre lo stesso numero di informazioni, ma due mappe diverse, due modi diversi di interpretare un’esperienza potrebbero dare l’opportunità a ciascuno di arricchire le proprie informazioni e di aggiungere dettagli alla propria mappa. Certo, bisognerebbe mettersi a tavolino, con le mappe o menti aperte che siano e raccontarsi come ognuno interpreta uno stesso territorio. Bisognerebbe prendere delle matite, dei pennarelli, dei pastelli o gesti che siano ed essere disposti a mettere dei nuovi segni sulla propria mappa, a cancellarne altri che si troveranno superati. E tutto questo, solo perché si ha avuto la fortuna di incontrare una mappa diversa, una persona diversa. E quando questo succede, è quasi sempre bene lasciare che le due persone si mischino le mappe tra di loro. Immaginate se arrivassero altre due, tre, quattro mappe a dire la loro! Ma alla fine della contaminazione tra mappe potrebbe accadere di trovarsi poi di fronte a un’esperienza comune come quella di un bacio. Bacio. Kiss. Baiser. Kuss. Oppure ancora, X, corrucciare le labbra, :*, strofinarsi i nasi. Tanti modi diversi per definire lo stesso territorio. E con una mappa così piena di informazioni, non potrà altro che essere un fantastico viaggio alla scoperta di tanti territori da interpretare…
Laura Grassi
Oltre a questo tantissimi altri gesti, tantissime altre parole universalmente diffuse possono essere definite in molteplici modi.
Ogni esperienza infatti, che possiamo chiamare “territorio”, può essere interpretabile da ognuno di noi secondo la propria “mappa”. Per uno stesso territorio, possono esserci tante mappe diverse quante diverse interpretazioni che ognuno ha dato a una stessa esperienza.
Pensiamo concretamente a un territorio geografico, a una collocazione spaziale da dover raggiungere. C’è chi per farlo userà un navigatore , chi indicazioni schizzate a penna su un foglio di carta, chi le parole date da un passante incontrato lungo la strada e chi a mente cercherà di ricordare il percorso. Tutte queste sono diverse possibili mappe. Diverse mappe per lo stesso territorio, ognuna per ciascuna persona. Una mappa costruita negli anni, a seconda di quello che ciascuno ha imparato e provato. Per un territorio lavorativo qualcuno potrà leggere sulla sua mappa, soddisfazione, appagamento. Qualcun altro frustrazione. Così il “vado a lavoro” sarà seguito da un sorriso per qualcuno e da un leggero mal di stomaco per qualcun altro.
Ma cosa succede se due mappe diverse si trovano a interpretare uno stesso territorio? Cosa succede se due collaboratori, due amanti, due amici, due compagni di squadra, si trovano a confrontarsi su una stessa esperienza? Succederà che più le loro mappe saranno simili, più sarà facile per loro capirsi, comprendersi, essere d’accordo. Ma potrebbe succedere qualcosa di ancora meglio. Potrebbe succedere che le loro mappe siano molto diverse. Da due mappe uguali, si ricaverebbe sempre lo stesso numero di informazioni, ma due mappe diverse, due modi diversi di interpretare un’esperienza potrebbero dare l’opportunità a ciascuno di arricchire le proprie informazioni e di aggiungere dettagli alla propria mappa. Certo, bisognerebbe mettersi a tavolino, con le mappe o menti aperte che siano e raccontarsi come ognuno interpreta uno stesso territorio. Bisognerebbe prendere delle matite, dei pennarelli, dei pastelli o gesti che siano ed essere disposti a mettere dei nuovi segni sulla propria mappa, a cancellarne altri che si troveranno superati. E tutto questo, solo perché si ha avuto la fortuna di incontrare una mappa diversa, una persona diversa. E quando questo succede, è quasi sempre bene lasciare che le due persone si mischino le mappe tra di loro. Immaginate se arrivassero altre due, tre, quattro mappe a dire la loro! Ma alla fine della contaminazione tra mappe potrebbe accadere di trovarsi poi di fronte a un’esperienza comune come quella di un bacio. Bacio. Kiss. Baiser. Kuss. Oppure ancora, X, corrucciare le labbra, :*, strofinarsi i nasi. Tanti modi diversi per definire lo stesso territorio. E con una mappa così piena di informazioni, non potrà altro che essere un fantastico viaggio alla scoperta di tanti territori da interpretare…
Laura Grassi
Nessun commento:
Posta un commento