domenica 15 luglio 2012

I bassotti della Parda


Sarebbe stato un sabato in famiglia. Cominciava con un appuntamento per pranzo. C'eravamo ritrovati tutti, i miei genitori e mia sorella. Ci siamo seduti, abbiamo ordinato e atteso quei lunghissimi minuti che passano prima che il pranzo ti venga servito. Minuti a parlare delle solite cose: la casa, i progetti lavorativi, le vacanze. Un bassotto. No, non faceva parte degli argomenti trattati ma lui, un bassotto, colpì dopo poco la nostra attenzione. Stava seduto composto sulle gambe del suo proprietario mentre questi era intento ad assaporare il piatto di spaghetti che aveva davanti. Nessuna conversazione, era solo al tavolo. O meglio, ancora per poco. Un ragazzo di quelli che conosci di vista, che hai visto tante volte in tanti posti diversi lo avvicina, lo saluta. Il bassotto immobile, composto. Mi alzo. "Complimenti, ha un cane straordinario", dico all'avventore solitario. "Ciao", mi saluta il ragazzo "se ti piacciono i bassotti", continua lui "mia sorella ha un allevamento qui sulle colline di Lucca; segnati il nome: I bassotti della Parda". A seguire tutta la mia famiglia a complimentarsi col proprietario del piccolo quadrupede, io a ringraziare il ragazzo, Filippo, il cane a farsi accarezzare e il pranzo che velocemente viene servito e terminato. Giro in città, seconda tappa del sabato in famiglia. Una breve ricerca su internet a cercare l'allevamento segnalatomi da Filippo, un numero, chiamo. Mi risponde quello che avrei conosciuto come Carlo "abbiamo una cucciolata nata da meno di un mese, vienici a trovare qualche volta", dice. "Se vengo tra un ora va bene?". La mia domanda trovò risposta positiva e così, quel pomeriggio prese un'altra direzione. Direzione Matraia, colline lucchesi. Fine del sabato in famiglia. Erano mesi che cercavo un cane. Erano passati anni da quando il mio era scomparso e tour per canili e viaggi in internet ancora non mi avevano fatto incontrare il mio migliore amico a quattro zampe. I bassotti, non li avevo mai considerati con attenzione. Ad aprirmi il cancello trovo Chiara, la Parda. L'allevamento porta il suo cognome tronco, abbreviato, come a dare un cognome a tutta la sua banda: 24 bassotti. Chiara mi racconta di cosa sono per lei quei bassotti, mi racconta le loro storie, di Minimè, di Twiggy, di Neccio, di Mucca, di Nutella.  Mi racconta mentre in sottofondo loro si muovono, cercano baci, coccole, fanno le feste. Qualcuno punta all'albero della frutta, qualcuno fa branco. Mi porta a vedere i cuccioli, i piccoli nati da poco. Apre la porta di casa e insieme a Carlo ecco lì davvero tutti i cuccioli, compreso Niccolò, il loro bimbo di quasi un anno. Appena ci avviciniamo ai quattro cuccioli, che portano il nome dei "matti" di Lucca, Niccolò batte le mani e ride, li vorrebbe prendere in braccio anche lui, lui che tra i bassotti c'è cresciuto, ci sta crescendo e ci crescerà, mi continua a raccontare Chiara. Mario Son Sodo è li nel mezzo, in quel sabato pomeriggio ancora non so che dopo qualche mese verrà a casa con me e che ora, mentre scrivo, sta dormendo sul divano stanco per aver nuotato in piscina. Ancora non so che Chiara mi aprirà il suo mondo, che mi porterà con lei alle famose "gare di bellezza cinofile", dove Mario vincerà coccarde e bottiglie di vino, dove scoprirò che è tutto diverso da come sembra, dove i cani si divertono e succedono tra umani cose assurde. Ancora non so che Mario si farà lunghe passeggiate con tutti i suoi nuovi amici, che zampetterà verso di me la prossima volta che andrò a trovarlo, che diventerà amico di tutti i miei amici e frequentatore di cene e pizzate. Ancora non so che vedrò altri cuccioli nascere e Niccolò dormire con loro, abbracciato. Ancora non so che chiamerò Chiara a qualsiasi ora per qualsiasi problema del cucciolo e lei risponderà.  Ancora non sapevo che pensavo di aver interrotto il mio sabato in famiglia quel sabato, ma che ero in quella famiglia che si chiama Gang della Parda, con tutti i suoi bassotti, due allevatori che vivono per la loro famiglia a due e quattro zampe  e Niccolò, che allunga le mani e ride al prossimo cucciolo che gli va incontro a dargli baci. Quello che sapevo è che si può scegliere il proprio miglior amico a quattro zampe  per tutti questi motivi, perché lo trovi e lo sai, anche quando non te lo saresti mai aspettato.
Laura Grassi

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